Per l'utilizzo dello strumento è necessario avere a propria disposizione una sorgente di corrente. Una volta che lo strumento viene alimentato si può procedere con il puntare la lamina atta all'assorbimento delle onde elettromagnetiche che negli strumenti più moderni coincide con un'antenna rivolta verso la direzione da cui si vuole captare il segnale. A seconda del tipo di strumento si riceverà una risposta differente. I primi bolometri avevano come risposta l'intensità di una corrente che in seguito a successive elaborazioni poteva portare alla potenza ricevuta. In seguito all'evoluzione dello stesso è della tecnologia nei moderni strumenti è possibile vedere direttamente il valore della potenza sullo schermo.
Il principio di funzionamento si basa su un calcolo della variazione di temperatura attraverso la misurazione di una intensità di corrente. Il bolometro presenta infatti una lamina capace di variare molto la sua temperatura a seguito dell'incidenza su di essa di un'onda elettromagnetica. Al seguito del surriscaldamento della seguente lamina vi è il surriscaldamento di un filo al di sotto della stessa che variando la propria temperatura varia di conseguenza anche la sua resistenza termica. In questo modo il galvanometro è in grado di rilevare l'intensità di corrente che passa attraverso il circuito in questo modo avendo conoscenza del voltaggio in ingresso è possibile ricavare la resistenza. I=V/R Dalla misurazione della resistenza è poi possibile ritrovare la potenza elettrica come P=IV A questo punto si può considerare la potenza del segnale ricevuto mediante l'utilizzo della seguente formula T=T 0 + (P signal +P bias )/G>T 0 Una volta a conoscenza della differenza
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